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Rottamazione Quinquies: tutti i dettagli sulla nuova definizione agevolata

Il 14 ottobre, il Consiglio dei Ministri si è riunito per avviare ufficialmente i lavori sulla Legge di Bilancio attraverso il cosiddetto DL Anticipi o Collegato Fiscale. Tra i temi in discussione c’è anche la definizione del quadro normativo relativo alla Rottamazione Quinquies, la quinta edizione della sanatoria delle cartelle esattoriali.

Rottamazione Quinquies: come sarà strutturata

L’unico punto certo fino ad ora è che la nuova rottamazione dovrà essere coerente con i vincoli di finanza pubblica. In questi mesi, infatti, sono state avanzate diverse ipotesi, con l’intento di rendere la misura più efficace e selettiva rispetto alle edizioni precedenti.

Uno dei criteri in valutazione è l’esclusione dei cosiddetti “rottamatori seriali”, ovvero coloro che hanno già usufruito più volte delle precedenti rottamazioni senza poi rispettare i pagamenti.

Chi potrà accedere alla nuova rottamazione

La misura potrebbe essere riservata esclusivamente ai contribuenti che:

  • Hanno presentato regolarmente le dichiarazioni fiscali o contributive (INPS),

  • Ma che non sono riusciti a versare quanto dovuto, o

  • Hanno commesso errori di versamento.

In particolare, si sta valutando la possibilità di includere solo coloro che hanno ricevuto i cosiddetti “avvisi bonari”, cioè comunicazioni del Fisco successive a controlli formali o automatizzati, ad esempio:

  • Controlli su spese detraibili o deducibili, per cui è richiesto di fornire documentazione giustificativa;

  • Liquidazioni automatiche delle imposte dichiarate, che però non risultano saldate secondo i versamenti effettuati (modello F24).

Esclusioni e novità in discussione

Tra le esclusioni al momento più probabili:

  • I tributi locali (come IMU e TARI) potrebbero non rientrare nella definizione agevolata;

  • Sarà probabilmente eliminata la maxi rata iniziale, per rendere più sostenibile l’adesione.

Una delle novità più rilevanti riguarda la maggiore tolleranza sulla decadenza: mentre nelle precedenti edizioni bastava saltare una rata per perdere il beneficio, nella nuova rottamazione la decadenza dovrebbe scattare solo dopo due rate non pagate.

Piani di rateizzazione più lunghi

Si ipotizza una rateizzazione fino a 9 anni (108 rate mensili) per i debiti più elevati. Per gli importi più contenuti, invece, il piano sarà modulato su un arco temporale più breve, proporzionato all’entità del debito.

Conclusioni e attese

Il testo definitivo e le modalità operative della Rottamazione Quinquies dipenderanno dalle decisioni odierne del Consiglio dei Ministri. Le misure saranno poi inserite nel pacchetto del Collegato Fiscale che accompagnerà la nuova Legge di Bilancio.

Continueremo a seguire gli sviluppi per fornirvi tutti gli aggiornamenti.

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