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L’azione revocatoria nel CCII: funzione e presupposti

L’azione revocatoria è uno strumento giuridico previsto nel nuovo codice della crisi di impresa e che non è più definita come revocatoria fallimentare, il cui scopo principale è quello di tutelare l’integrità del patrimonio dell’impresa in difficoltà a beneficio di tutti i creditori. Questa azione permette di annullare gli atti compiuti dall’impresa che, riducendo il proprio patrimonio, hanno danneggiato i creditori. È comunemente impiegata in procedure come la liquidazione giudiziale, ma anche in altre situazioni di crisi aziendale e nelle altre procedure di regolazione della crisi.

Nel contesto della crisi d’impresa, l’azione revocatoria svolge una funzione cruciale:

  1. Tutela dei creditori: L’azione assicura che tutti i creditori abbiano la possibilità di essere soddisfatti in maniera equa e proporzionale, evitando che alcuni atti dell’impresa in crisi possano favorire ingiustamente alcuni creditori a danno di altri.
  2. Ripristino della par condicio creditorum: Questo principio implica che tutti i creditori devono essere trattati allo stesso modo, senza privilegi indebite basati su atti compiuti poco prima della dichiarazione di fallimento o durante una crisi evidente.

Perché l’azione revocatoria possa essere esercitata, devono sussistere alcuni presupposti specifici:

  1. Soggetto che agisce: Tipicamente, l’azione è promossa dal curatore fallimentare, ma in determinati casi può essere promossa dai creditori stessi o dall’amministratore giudiziario.
  2. Atto pregiudizievole: L’atto contro cui si agisce deve essere stato pregiudizievole ai creditori. Tipicamente, si tratta di atti che riducono il patrimonio disponibile per la soddisfazione dei creditori, come vendite di beni a prezzi sottocosto o il pagamento preferenziale di determinati debiti.
  3. Periodo di sospetto: L’atto deve essere stato compiuto in un periodo definito come “periodo sospetto”, il quale varia a seconda della legge nazionale ma generalmente comprende i mesi immediatamente precedenti la dichiarazione di insolvenza o fallimento.
  4. Consapevolezza del danno: Per alcune forme di revocatoria è necessaria la dimostrazione che chi ha ricevuto il vantaggio dall’atto pregiudizievole fosse consapevole del danno che questo avrebbe causato ai creditori.

L’azione revocatoria è, quindi, uno strumento di riequilibrio e protezione nel diritto fallimentare e della crisi d’impresa, essenziale per mantenere l’equità tra tutti i creditori e per cercare di recuperare il maggior valore possibile dal patrimonio dell’impresa in crisi.

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