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Whistleblowing: nuova disciplina e adempimenti per le aziende entro il 17 Dicembre
Con l’approvazione del D. Lgs. n. 24/2023 le aziende che impiegano un numero di dipendenti da 50 a 250 o che hanno adottato il Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 anche con un numero di dipendenti inferiori a 50 sono obbligate ad implementare strumenti e procedure specifiche per la gestione delle segnalazioni degli illeciti (c.d. whistleblowing).
Entro tale termine è necessario predisporre canali di segnalazione che garantiscano l’anonimato e la riservatezza del lavoratore che segnala la presupposta irregolarità.
Le modalità di segnalazione di eventuali irregolarità debbono, inoltre, essere portate a conoscenza in maniera chiara e completa a tutto il personale, sia sul luogo ove si svolge l’attività, sia attraverso la rete intranet.
Il termine Whistleblowing nasce nel mondo anglosassone, e sta ad individuare il soggetto che, pur restando nell’anonimato, segnala al datore di lavoro (pubblico o privato) la notizia di un possibile reato in ambito penale, civile e/o amministrativo.
Al fine di individuare il criterio dei dipendenti in forza la Legge non specifica nulla in particolare, di conseguenza occorre far riferimento per il calcolo dei lavoratori al numero di assunti a tempo indeterminato a tempo pieno mentre quelli a tempo parziale sono calcolati “pro-quota” secondo le indicazioni dell’art. 9 del D.L.vo n. 81/2015, e quelli a tempo determinato secondo la previsione dell’art. 27 del predetto Decreto.
E’ bene precisare però che anche soggetti diversi dai lavoratori dipendenti, quali professionisti, collaboratori, tirocinanti e amministratori possono effettuare segnalazioni.
I datori di lavoro perciò dovranno necessariamente predisporre canali di segnalazione che garantiscano l’anonimato e la riservatezza del lavoratore e/o di altri soggetti che segnalano la presunta irregolarità, del soggetto autore dell’irregolarità e di chi, comunque, è nominato nella segnalazione il tutto garantendo la massima riservatezza.
Il D.L.vo n. 24/2023 vieta infatti all’art. 17 qualsiasi atto ritorsivo nei confronti di chi segnala le presunte irregolarità quali ad esempio il licenziamento, il trasferimento, ostracismo o molestie sul luogo di lavoro.
La nuova disciplina introdotta e gli adempimenti da porre in essere per le aziende in vista dell’imminente scadenza del 17 dicembre sarà oggetto prossimo workshop online organizzato da Capital Advisory in partnership con lo studio Galletti Law il giorno 12 dicembre alle ore 15.