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Regime impatriati: requisiti per la proroga gratuita nel 2025.
Con l’entrata in vigore del D.lgs. 209/2023, il regime fiscale agevolato per i lavoratori impatriati è stato profondamente riformato.
A partire dal 1° gennaio 2024, è stato abrogato l’art. 16 del D.lgs. 147/2015, che regolava il precedente regime, determinando una riduzione significativa della durata dell’agevolazione e l’eliminazione della proroga automatica di cinque anni prevista per chi aveva figli o acquistava un immobile.
Tuttavia, per garantire una tutela transitoria a chi aveva già avviato il trasferimento in Italia, sono state previste clausole di salvaguardia per chi ha trasferito la residenza anagrafica entro il 31 dicembre 2023. Proprio dal 2025, infatti, si applicano tre diverse casistiche, che riepiloghiamo di seguito:
🔹 1. Residenza trasferita tra il 30 aprile 2019 e il 31 dicembre 2023 (proroga automatica e gratuita)
Chi ha trasferito la residenza anagrafica in Italia entro il 31/12/2023 può continuare a beneficiare integralmente del vecchio regime previsto dall’art. 16 del D.lgs. 147/2015, inclusa la proroga quinquennale, a condizione di:
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avere almeno un figlio minorenne, oppure
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acquistare un immobile di residenza in Italia (entro 12 mesi prima o dopo il trasferimento).
👉 La proroga è automatica, non richiede alcuna opzione formale né versamenti.
🔹 2. Rientrati in Italia prima del 30 aprile 2019 (proroga con versamento)
Possono accedere alla proroga anche i lavoratori che:
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hanno trasferito la residenza prima del 30 aprile 2019,
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risultavano già beneficiari del regime agevolato al 31 dicembre 2019,
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sono cittadini UE o iscritti all’AIRE.
In questo caso, la proroga di ulteriori 5 anni è subordinata a:
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un’opzione da esercitare entro il 30 giugno dell’anno successivo alla fine del primo quinquennio (per quest’anno: entro il 30 giugno 2024),
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il versamento di un contributo pari a:
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10% dei redditi agevolati se si ha almeno un figlio o si acquista un immobile;
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5% dei redditi agevolati se si hanno almeno tre figli minorenni.
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🔹 3. Trasferimenti dal 1° gennaio 2024 in poi (nuovo regime)
Chi trasferisce la residenza in Italia dal 1° gennaio 2024 accede al nuovo regime, molto più restrittivo:
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agevolazione limitata a 5 anni;
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nessuna possibilità di proroga;
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requisiti più stringenti, tra cui:
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possesso di qualifiche specifiche,
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reddito massimo agevolabile pari a 600.000 euro annui.
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Regime impatriati 2024–2025: guida completa e tabella comparativa
Con il nuovo D.lgs. 209/2023, il regime agevolato per i lavoratori rimpatriati è stato riformato in modo significativo. Dal 1° gennaio 2024, le regole sono cambiate: durata ridotta, niente proroghe automatiche e requisiti più severi.
Tuttavia, sono previste clausole di salvaguardia per chi ha trasferito la residenza anagrafica entro il 31 dicembre 2023.
🧾 Tabella comparativa: le 3 casistiche in vigore dal 2025
Casistica | Data trasferimento residenza | Regime applicabile | Durata | Proroga | Condizioni / Requisiti |
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1. Vecchio regime | Tra il 30/04/2019 e il 31/12/2023 | Art. 16 D.lgs. 147/2015 (abrogato ma salvaguardato) | 5 anni + 5 proroga | Automatica e gratuita | Con figlio minorenne o acquisto immobile |
2. Rientri ante 2019 | Prima del 30/04/2019 | Proroga con versamento | 5 anni + 5 proroga | Facoltativa, con opzione e pagamento | 10% (1 figlio o immobile) o 5% (3 figli minorenni) |
3. Nuovo regime | Dal 01/01/2024 in poi | Nuove regole D.lgs. 209/2023 | 5 anni fissi | ❌ Non prevista | Titolo qualificato + reddito ≤ 600.000 €/anno |
📌 Cosa cambia rispetto al passato?
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Fine delle proroghe automatiche per i nuovi rientri;
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Limite reddituale introdotto (600.000 euro);
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Qualifiche professionali obbligatorie;
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Salvaguardia solo per chi ha trasferito la residenza entro il 2023.
✅ Conclusione
Il nuovo impianto normativo riduce sensibilmente i benefici fiscali per i nuovi rientri, ma mantiene importanti tutele per chi ha già trasferito la residenza in Italia entro il 2023. È fondamentale, quindi, valutare con attenzione la data del trasferimento, i requisiti personali e familiari, e l’eventuale diritto alla proroga, per ottimizzare l’accesso al regime agevolato.
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