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Trattori sulle Strade e non per Campi

Chiaro segnale che la politica ed il settore agricolo, negli ultimi decenni, ha lasciato i campi appunto. 

Eppure, siamo sommersi da leggi e piani sia Europei che nazionali. Ma è la logica ad essere oramai sbagliata e serve innovazione cioè fare nuovo un settore antico e fondamentale per la nostra esistenza e benessere. 

Se guardiamo alle intenzioni le cose sono ottime:

“Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti” dice l’Agenda 2030. “

Ma poi nei fatti si continua a pensare all’agricoltura come una miniera solo da sfruttare e con fenomeni a volte da schiavismo e mafiosi. I cambiamenti e disastri atmosferici ed ambientali peggiorano le cose rendendole terribili con questa Terza Guerra Mondiale a Pezzi. Un mondo dove dovremmo assolutamente imparare tutti a perdonare per non eliminarci o meglio decimarci. 

Una chiave per il cambiamento e per migliorare la qualità non solo della produzione me di chi ci vive e lavora in Agricoltura è sicuramente il Terzo Settore. 

Settore che potrebbe aiutare e già ne esistono esempi eccellenti, negli ambiti anche più delicati come quello della Filiera del Cibo e l’iniqua distribuzione dei guadagni che  apre ai sistemi illegali, alla mafia, allo sfruttamento finanche alla schiavitù.  

Dove il Terzo Settore può essere protagonista? Per esempio, aggregando aziende locali per contribuire e garantire uno sviluppo sostenibile del territorio. Con prezzi equi, garantendo i diritti dei lavoratori, tenendo fuori la mafia e altri soggetti illegali, sostenendo l’ambiente e lo sviluppo sociale. 

In questo i sindacati e la politica possono e devono fare molto, promuovendo le forme che funzionano, sostenendole e diffondendole.  

Tra queste l’Agricoltura Sociale. Cioè

“l’insieme di attività che realizza azioni di rilevanza sociale, sanitaria e educativa nei confronti di persone con disagi di natura fisica, psico-fisica e/o a rischio di esclusione sociale.”

Riconosciuta normativamente dalla Legge 141 del 2015 e soprattutto inserita nella nuova normativa dell’impresa sociale (D.lgs. 112/2017) sostenuta quindi dal Codice del Terzo settore (D.lgs. 117/2017) avendola inserita nelle attività “istituzionali”. Il Forum Agricoltura Sociale, a cui andare per un approfondimento, specifica che:

“L’agricoltura sociale si sviluppa su una logica di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con particolare attenzione alla tutela e conservazione delle risorse naturali per le generazioni future in ogni singolo territorio.” 

In questo servono nuove alleanze tra i diversi soggetti e settori per una comunione di intenti in cui l’agricoltura non è solo un settore da banco ma attore essenziale per la sostenibilità e sviluppo del territorio e della comunità. 

Insieme si vive, da soli si sopravvive in catene. 

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