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Sport dilettantistico e compensi: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
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Sport dilettantistico e compensi: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.
L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una nuova FAQ il 28 maggio 2025 relativa al trattamento fiscale dei compensi nello sport dilettantistico. Il chiarimento risponde al quesito di un contribuente che chiedeva se i compensi percepiti nel 2024 pari a 3.500 euro siano imponibili e debbano essere dichiarati.
I compensi nel 2024 sono imponibili?
La risposta dell’Agenzia è negativa. Vediamo perché, con riferimento diretto alle fonti normative e interpretative indicate.
1) Compensi nello sport dilettantistico: quando sono imponibili
L’Agenzia ricorda che, ai sensi dell’art. 36, comma 6 del D.lgs. 36/2021, i compensi per attività di lavoro sportivo svolte nell’ambito del dilettantismo non costituiscono reddito imponibile fino a un massimo annuo di 15.000 euro.
Il successivo comma 6-bis specifica che, al momento del pagamento, il lavoratore sportivo deve rilasciare un’autocertificazione attestante il totale dei compensi percepiti nell’anno solare.
Un ulteriore elemento chiarito dalla Risposta a interpello n. 474/2023 riguarda la nuova qualificazione fiscale: i compensi sportivi dilettantistici non sono più redditi diversi, ma rientrano tra i redditi da lavoro dipendente, assimilato o autonomo.
2) Come è cambiata la fiscalità dal 1° luglio 2023
Nel citato interpello, una S.r.l. sportiva dilettantistica chiedeva chiarimenti sui compensi corrisposti a tecnici e atleti nel 2023, anno di transizione normativa.
Fino al 30 giugno 2023, infatti, i compensi rientravano tra i redditi diversi ex art. 67, comma 1, lett. m) del TUIR, con esenzione fino a 10.000 euro (art. 69, comma 2 TUIR).
Dal 1° luglio 2023, con l’entrata in vigore del D.lgs. 36/2021, la lettera m) è stata in parte abrogata e la nuova disciplina ha alzato la soglia di esenzione a 15.000 euro annui (art. 36, comma 6).
Tale limite, come specifica l’art. 51, comma 1-bis del decreto, si applica in modo unitario all’intero periodo d’imposta 2023, sommando i due regimi fiscali che si sono succeduti.
L’art. 52, comma 2-bis ha definitivamente abrogato la previgente normativa sui redditi diversi per le attività sportive dilettantistiche.
3) Esempio pratico: applicazione della norma transitoria
Nel caso affrontato dall’interpello (ripreso anche dalla FAQ ADE del 2025), la società aveva pagato a un atleta:
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20.400 euro da gennaio a giugno 2023
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15.400 euro da luglio a dicembre 2023
Per il primo semestre 2023, i compensi eccedenti i 10.000 euro erano stati assoggettati a ritenuta d’imposta del 23% (art. 25, L. 133/1999).
Per il secondo semestre, invece, si applica la nuova disciplina, che esenta fino a 15.000 euro annui totali. Quindi, la parte eccedente tale soglia deve essere tassata secondo le regole ordinarie (lavoro autonomo o dipendente, a seconda del rapporto).
4) Compensi 2024: la risposta alla FAQ
Alla luce di quanto sopra, l’Agenzia chiarisce che:
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I compensi percepiti nel 2024 fino a 15.000 euro complessivi annui per attività sportiva dilettantistica non sono imponibili, né devono essere dichiarati.
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L’importante è che il lavoratore rilasci l’autocertificazione prevista all’art. 36, comma 6-bis del D.lgs. 36/2021.
Conclusione
L’attuale disciplina prevede un regime agevolato per i lavoratori sportivi dilettanti, con esenzione fiscale fino a 15.000 euro annui. Il chiarimento fornito nella FAQ dell’Agenzia delle Entrate ribadisce quanto già espresso in precedenti interpelli e fornisce un’importante conferma operativa per il 2024.
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