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PEC personale per gli amministratori di società: le novità della Legge di Bilancio 2025.
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PEC personale per gli amministratori di società: le novità della Legge di Bilancio 2025.
La Legge di Bilancio 2025, in vigore dal 1° gennaio, introduce un’importante novità: l’obbligo per gli amministratori delle società di possedere una PEC personale.
Con la nota n. 43836 del 12 marzo, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha fornito i primi chiarimenti, precisando che le imprese già costituite al 1° gennaio 2025 dovranno adeguarsi entro il 30 giugno 2025.
1. PEC per gli amministratori: cosa prevede la norma
Il comma 860 della legge modifica l’art. 5, comma 1 del D.L. 179/2012, estendendo l’obbligo di possedere una PEC (Posta Elettronica Certificata) anche agli amministratori di società di persone e di capitali.
Secondo la relazione illustrativa, la norma mira a garantire una comunicazione ufficiale, tracciabile e sicura tra imprese e pubblica amministrazione, uniformando l’uso della PEC in tutte le tipologie societarie.
Tuttavia, data la formulazione generica della legge, le Camere di Commercio hanno inizialmente fornito interpretazioni differenti, sia per le imprese già esistenti che per quelle di nuova costituzione.
2. Le prime applicazioni pratiche
Unioncamere
Unioncamere ha trasmesso alle sedi regionali una nota, applicata dagli uffici del Registro delle Imprese, secondo cui:
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Per le società di nuova costituzione, la PEC dell’amministratore può coincidere con quella della società;
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Deve essere indicata nel Modello Intercalare P nella sezione “Recapiti”.
Registro Imprese di Milano
Ha adottato una linea più restrittiva, ritenendo obbligatoria la comunicazione della PEC personale a partire dall’1 gennaio 2025, anche nei casi di:
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Iscrizione della nomina con atto costitutivo di società di capitali;
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Iscrizione di atto costitutivo di società di persone.
In attesa di ulteriori chiarimenti ministeriali, l’ufficio si riserva di aggiornare le disposizioni.
3. Il chiarimento ufficiale del MIMIT (nota n. 43836 del 12 marzo 2025)
Il MIMIT ha chiarito che:
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L’obbligo riguarda tutti gli amministratori, da assolversi con la comunicazione di un indirizzo PEC personale;
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Le società già costituite al 1° gennaio 2025 devono adeguarsi entro il 30 giugno 2025;
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Per le società costituite dopo il 1° gennaio, l’obbligo scatta al momento della domanda di iscrizione;
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La comunicazione è esente da imposta di bollo e diritti di segreteria;
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La mancata indicazione comporta la sospensione della pratica e, in caso di mancata regolarizzazione entro 30 giorni, il rigetto della domanda.
4. Le critiche del sindacato dei Commercialisti
L’Associazione Dottori Commercialisti (ADC) ha espresso forte rammarico, giudicando l’adempimento come un onere aggiuntivo inutile per le imprese, con benefici solo per l’Amministrazione pubblica.
Ha richiesto:
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L’eliminazione dei diritti camerali per questo adempimento;
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Una scadenza più razionale, da fissare in concomitanza con il deposito del bilancio, al fine di evitare inutili frammentazioni.
5. Il caso della Camera di Commercio di Verona
Con una nota del 26 marzo 2025, la Camera di Commercio di Verona ha espresso perplessità sull’interpretazione ministeriale, annunciando un confronto in corso con Unioncamere.
Tra i punti salienti della loro posizione:
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L’obbligo riguarda amministratori e liquidatori, anche non legali rappresentanti;
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Le domande presentate dal 1° aprile 2025 devono contenere la PEC personale;
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È ammessa la coincidenza tra la PEC dell’amministratore e quella della società;
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La mancata indicazione comporta la sospensione o il rigetto della domanda;
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È possibile comunicare la PEC con domanda autonoma, senza oneri.
6. Le istruzioni della Camera di Commercio di Bari
La Camera di Bari ha integrato le indicazioni ministeriali, sottolineando:
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L’obbligo si applica a tutti gli amministratori, anche già in carica;
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La scadenza resta 30 giugno 2025, ma nessuna sanzione è prevista in caso di comunicazione oltre il termine, per il principio di legalità;
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L’obbligo non si estende a procuratori o institori;
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In caso di organi collegiali (es. C.d.A.), ogni membro deve avere una PEC personale;
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Il mancato rispetto dell’obbligo può comportare sanzioni fino a 1.032 euro, salvo riduzioni per regolarizzazione entro 30 giorni;
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Le comunicazioni non accompagnate da atti societari sono esentate da bolli e diritti di segreteria.
Conclusione
L’introduzione dell’obbligo di PEC personale per gli amministratori rappresenta un passo verso la digitalizzazione dei rapporti tra imprese e PA, ma ha anche sollevato numerosi dubbi e resistenze da parte di professionisti e categorie economiche.
In attesa di ulteriori chiarimenti ufficiali, si invita alla massima attenzione e tempestività nell’adempimento, soprattutto per le società già costituite, che dovranno provvedere entro il 30 giugno 2025.